POM POKO. (Heisei tanuki gassen Ponpoko - 1994)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Isao Takahata
Sceneggiatura di: Isao Takahata
Idea di: Hayao Miyazaki
Storia di: Kenji Miyazawa
Prodotto da: Ned Lott, Toshio Suzuki, Yasuyoshi Tokuma
Produzione: Hakuhodo, Nippon Television Network, Studio Ghibli, Tokuma Shoten
Animazioni: Studio Ghibli
Distribuzione: Lucky Red
USCITA ITALIANA: 13 FEBBRAIO 2011
Il terzo film del maestro Takahata arriva nel 1994 e riscuote subito un enorme successo sia in patria, decretato miglior film dell'anno, e anche in Europa, premiato come miglior film al prestigioso festival di Annecy lo stesso anno. Una firma indelebile della forza narrativa dell'intero studio.
La storia, così come il titolo originale illustra, riguarda le battaglie tanuki dell'era Heisei. Questi ultimi sono dei cani-procioni diffusi in asia e protagonisti del folklore giapponese in quanto, come le leggende vogliono, abili nelle arti magiche e non solo. La storia li vede protagonisti in quanto il loro territorio viene, ad inizio dello scorso secolo, minacciato dalla forte espansione urbana della capitale Tokyo per cui intere colline vengono rase al suolo per lascare spazio a nuovi quartieri residenziali. Per salvaguardare la loro terra non rimale loro che riunirsi e sfoderare le migliori armi per combattere l'uomo.
La lotta di questi animali antropomorfi e l'uomo è l'ennesimo titolo del noto studio d'animazione che pone come antagonista l'uomo e il suo poco rispetto per la natura e tutto ciò che non è suo. Questa volta a scendere in campo è la magia secondo le numerose quanto antiche credenze giapponesi legati a questi animali, esseri capaci di trasformare se stessi in qualunque cosa, inanimata o animata che sia, persino in esseri umani. Ma animali che vivono una vita simile a questi ultimi, con tanto di villaggi, leggi, gerarchie e anche guerre tra clan rivali. Vita che viene inesorabilmente sconvolta dall'inarrestabile progresso dell'uomo.
La sceneggiatura, curata dallo stesso regista e co-fondatore dello studio d'animazione, è molto dettagliata e curata ma per questo anche molto articolata. Il grande numero dei personaggi e la durata del film, fuori dai principali canoni del genere visto che arriva alle due ore, aumentano ulteriormente la complessità della storia. Per meglio illustrare tutti gli eventi poi gli autori ricorrono anche ad un narratore che si intervalla ai dialoghi dei personaggi, il tutto con un ritmo sempre molto sostenuto, cosa che tiene sveglia l'attenzione dello spettatore.
Le animazioni sono, come sempre, molto fluide e con uno stile molto curato, ma i disegni utilizzati sono diversi. Infatti la produzione rappresenta gli animali protagonisti in tre differenti modi a seconda delle loro forme: il primo è quello dell'animale più classico, un disegno molto dettagliato utilizzato per le interazioni con gli esseri umani; la seconda è quella più antropomorfa con tanto di abiti, forma scelta quando sono lontano dagli occhi degli esseri umani, e la terza, suggerita da Miyazaki, è una versione stilizzata usata durante le battaglie, o quando i tanuki sono stanchi o incapaci di mantenere una forma precisa. Stupendi oltre ogni dubbio anche gli sfondi, dalla natura agli scorci residenziali della Tokyo moderna.
Il folklore giapponese rappresentato in una storia come Pom Poko risulta affascinante sotto ogni aspetto, dagli animali agli spiriti. E' impossibile per lo spettatore non schierarsi dal lato dei poveri tanuki e vedere attraverso i loro occhi la distruzione compiuta dall'uomo. Buoni sentimenti misti ad una saggia narrazione per una storia con numerosi personaggi e altrettanti eventi che richiedono una maggiore attenzione, ma che alla fine farà sicuramente breccia nei fans dello Studio Ghibli e non solo.
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(Heisei tanuki gassen Ponpoko - 1994)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Isao Takahata
Sceneggiatura di:
Isao Takahata
Idea di:
Hayao Miyazaki
Storia di:
Kenji Miyazawa
Prodotto da:
Ned Lott, Toshio Suzuki, Yasuyoshi Tokuma
Produzione:
Hakuhodo, Nippon Television Network, Studio Ghibli, Tokuma Shoten
Animazioni:
Studio Ghibli
Distribuzione:
Lucky Red
USCITA ITALIANA: 13 FEBBRAIO 2011
Il terzo film del maestro Takahata arriva nel 1994 e riscuote subito un enorme successo sia in patria, decretato miglior film dell'anno, e anche in Europa, premiato come miglior film al prestigioso festival di Annecy lo stesso anno. Una firma indelebile della forza narrativa dell'intero studio.
La storia, così come il titolo originale illustra, riguarda le battaglie tanuki dell'era Heisei. Questi ultimi sono dei cani-procioni diffusi in asia e protagonisti del folklore giapponese in quanto, come le leggende vogliono, abili nelle arti magiche e non solo. La storia li vede protagonisti in quanto il loro territorio viene, ad inizio dello scorso secolo, minacciato dalla forte espansione urbana della capitale Tokyo per cui intere colline vengono rase al suolo per lascare spazio a nuovi quartieri residenziali. Per salvaguardare la loro terra non rimale loro che riunirsi e sfoderare le migliori armi per combattere l'uomo.
La lotta di questi animali antropomorfi e l'uomo è l'ennesimo titolo del noto studio d'animazione che pone come antagonista l'uomo e il suo poco rispetto per la natura e tutto ciò che non è suo. Questa volta a scendere in campo è la magia secondo le numerose quanto antiche credenze giapponesi legati a questi animali, esseri capaci di trasformare se stessi in qualunque cosa, inanimata o animata che sia, persino in esseri umani. Ma animali che vivono una vita simile a questi ultimi, con tanto di villaggi, leggi, gerarchie e anche guerre tra clan rivali. Vita che viene inesorabilmente sconvolta dall'inarrestabile progresso dell'uomo.
La sceneggiatura, curata dallo stesso regista e co-fondatore dello studio d'animazione, è molto dettagliata e curata ma per questo anche molto articolata. Il grande numero dei personaggi e la durata del film, fuori dai principali canoni del genere visto che arriva alle due ore, aumentano ulteriormente la complessità della storia. Per meglio illustrare tutti gli eventi poi gli autori ricorrono anche ad un narratore che si intervalla ai dialoghi dei personaggi, il tutto con un ritmo sempre molto sostenuto, cosa che tiene sveglia l'attenzione dello spettatore.
Le animazioni sono, come sempre, molto fluide e con uno stile molto curato, ma i disegni utilizzati sono diversi. Infatti la produzione rappresenta gli animali protagonisti in tre differenti modi a seconda delle loro forme: il primo è quello dell'animale più classico, un disegno molto dettagliato utilizzato per le interazioni con gli esseri umani; la seconda è quella più antropomorfa con tanto di abiti, forma scelta quando sono lontano dagli occhi degli esseri umani, e la terza, suggerita da Miyazaki, è una versione stilizzata usata durante le battaglie, o quando i tanuki sono stanchi o incapaci di mantenere una forma precisa. Stupendi oltre ogni dubbio anche gli sfondi, dalla natura agli scorci residenziali della Tokyo moderna.
Il folklore giapponese rappresentato in una storia come Pom Poko risulta affascinante sotto ogni aspetto, dagli animali agli spiriti. E' impossibile per lo spettatore non schierarsi dal lato dei poveri tanuki e vedere attraverso i loro occhi la distruzione compiuta dall'uomo. Buoni sentimenti misti ad una saggia narrazione per una storia con numerosi personaggi e altrettanti eventi che richiedono una maggiore attenzione, ma che alla fine farà sicuramente breccia nei fans dello Studio Ghibli e non solo.